State cercando un’idea originale per le prime uscite autunnali in camper?
Cosa ne dite di immergervi nella natura, andare a conoscere un albero centenario (o magari due), incantarvi nei luoghi di San Francesco e sentire il bramito del cervo dal vivo?
Per noi amanti dell’autunno, sta iniziando quel periodo fatto di sorrisi davanti alle prime tisane, di coccole sul divano con la coperta addosso, di pioggia che rende ancora più magica la vista fuori dalle finestre.
Ecco qui un breve itinerario se volete andare a respirare aria d’autunno e ammirare il foliage senza allontanarvi troppo da casa.
Vi proponiamo un itinerario nel Parco delle Foreste Casentinesi che si snoda lungo quel confine tra Toscana ed Emilia Romagna fatto di foreste incantate avvolte nella nebbia che sanno di libro da leggere davanti al caminetto acceso.
Qui, oltre ad un’immersione totale nella natura, potrete trovare esperienze divertenti ed educative che siamo sicuri soddisferanno tutta la famiglia e che vi regaleranno bei momenti da trascorrere insieme.
Passo Fangacci, il foliage nel cuore della foresta
L’obiettivo principale di questo mini on the road era quello di trovare uno o più posti isolati dove trascorrere le notti e avere la possibilità di ascoltare il bramito in autonomia senza partecipare alle uscite di gruppo nel bosco che si possono prenotare tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Si, l’esperienza di camminare nel buio totale di una fitta foresta alla ricerca dei cervi in amore è indubbiamente affascinante, ma sapete che, se possibile, noi preferiamo vivere la natura con i nostri tempi e in solitudine, quindi abbiamo scelto di avventurarci lungo uno spettacolare sterrato consigliato su Park4night per raggiungere uno spot davvero eccezionale dove la percentuale di riuscita era molto alta.
L’adrenalina era talmente tanta che non ci interessava quanto freddo facesse fuori. Abbiamo cenato a finestre aperte cercando di fare silenzio, sperando di sentire gli animali nella foresta, ma il ticchettio insistente della pioggia sulla vetroresina del camper copriva gli altri rumori e abbiamo fatto fatica a distinguere il bramito con facilità; giusto un accenno leggero, confuso tra i tuoni di un temporale in lontananza.
La delusione del primo tentativo fallito è stata ripagata con la vista dai finestrini: le foglie iniziavano a cambiare colore, continuavano a cadere piano piano una dopo l'altra e i riflessi cambiavano ad ogni piccolo movimento dei rami.
Davvero suggestivo, nonostante fosse metà ottobre e il picco del foliage fosse previsto per le settimane successive.
Ripercorrere lo sterrato la mattina dopo, con la nebbia leggera tra gli alberi e le goccioline di pioggia appese alle foglie è stato surreale. Non so quante volte ci siamo fermati per scendere dal camper e ascoltare i rumori del bosco ad occhi chiusi.
Che sia sotto un cielo stellato o durante una notte di pioggia, poco cambia. L’atmosfera sarà la stessa. Sarete ospiti di una foresta viva che mai come in questo periodo si fa sentire, eccome.
Santuario della Verna, sulle orme di San Francesco
Ci troviamo nel luogo che nel XIII secolo il Conte Orlando del Casentino offrì a San Francesco come angolo di pace. Qui, infatti, il santo ha trascorso lunghi periodi di isolamento e meditazione, immerso nel silenzio e nella natura rigogliosa.
Il Santuario della Verna è un’importante meta di pellegrinaggio che richiama fedeli e turisti e che si snoda attraverso diversi luoghi cari a San Francesco collegati da sentieri e passaggi adatti a tutti, la maggior parte anche ai passeggini.
Dal Quadrante, la parte centrale del Santuario dove si trovano la Basilica e la grande croce in legno, potrete partire per visitare tutte le altre aree.
Troverete diverse maioliche che raccontano la storia di ogni luogo del complesso religioso; saranno utilissime per coinvolgere i piccoli durante la visita.
Vedrete la grotta dove San Francesco usava riposare, la Cappella in cui ricevette le stimmate nel 1224, il museo dove vengono conservati il saio e gli altri pochi oggetti in suo possesso e il corridoio decorato con gli affreschi che raccontano la vita del Santo.
Ma il punto per noi più suggestivo è il Sasso Spicco, un enorme masso che sembra in equilibrio precario proprio sotto il quadrante, dove San Francesco andava in meditazione.
Questa zona sprigiona un'energia estremamente concreta e tangibile e se avrete la possibilità di visitarla osservandone il silenzio e la pace, siamo sicuri che non avrete difficoltà a percepirla anche voi.
Castagno Miraglia, il gigante della foresta
Appena sotto l’Eremo di Camaldoli, nel cuore delle Foreste Casentinesi, si trova una riserva che sembra disegnata.
Accanto ad un meraviglioso meleto, si trova un antico bosco di faggi curato dai monaci fin dal XI secolo che racchiude natura, arte e fede.
Il Sentiero Natura è un breve percorso molto semplice e adatto anche a chi non è allenato, che vi porterà a conoscere l’ultracentenario Castagno Miraglia.
Un gigante col tronco più grande di tutta la provincia di Arezzo, ben 8 m di circonferenza (ma 12 alla base), con una grande spaccatura verticale che lo rende “abitabile”. È proprio all’interno di questo tronco così spazioso che all’inizio del ‘900 la contessa Elea Mazzarini Miraglia usava trascorrere il suo tempo seduta a ricamare, sfruttando l’enorme cavità di questo albero così speciale, capace di regalarle immensa serenità e pace.
Il Castagno Miraglia ha più di 300 anni ed è inserito nell’elenco degli alberi monumentali della Regione Toscana. Per preservarne la salute, da qualche tempo è stato recintato ed è possibile ammirarlo a distanza.
Se volete abbracciare un altro gigante del bosco, proseguite lungo il sentiero fino ad arrivare al Cedro monumentale.
Se sceglierete le ultime ore del pomeriggio, quando la luce inizia a scarseggiare e c’è poca gente in giro, cercate di camminare senza fare troppo rumore e forse avrete la fortuna di incontrare diversi branchi di cervi che vi osserveranno da lontano, come è successo a noi.
Park & Grill e l'emozione di sentire il bramito del cervo
Questa non è propriamente una località, ma è stata la ciliegina sulla torta di questo weekend autunnale.
Si tratta di uno spiazzo lungo la strada che sale a Camaldoli e che oltre allo spazio per la sosta offre una zona BBQ con un tavolino per passare una giornata diversa dal solito.
Il motivo per cui noi ci siamo fermati, però, non era il BBQ o il fatto che fosse uno spot particolarmente panoramico. Ci siamo fermati perché volevamo insistere nella ricerca del bramito del cervo e questo ci sembrava un posto valido, vicino alla strada, ma immerso nel verde delle colline, sufficientemente lontano dai centri abitati.
E così è stato.
In un attimo abbiamo iniziato a sentire rumori che si avvicinavano sempre più e, con le luci spente, le finestre aperte e cercando di trattenere le urla di felicità, abbiamo assistito al concerto più emozionante di sempre.
Non ne abbiamo visto nemmeno uno nel buio più totale, ma intorno al camper avevamo diversi cervi che lanciavano il loro richiamo ad alta voce, ricevendo risposta anche dall’altra parte della valle.
Una cosa davvero difficile da spiegare a parole. Potevamo chiedere di più?
Anche voi andate alla ricerca del foliage e dell'atmosfera autunnale?
Avete mai sentito il bramito del cervo?
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A presto, con altri racconti.
Cris, Mau, Ali e Samu