Siete in partenza per il Nord Europa e cercate un itinerario emozionante e pieno di magia nella Norvegia meridionale?
Allora siete nel posto giusto!
In questo articolo vi indichiamo le tappe del nostro ultimo viaggio in Norvegia all’insegna della Friluftsliv, lo stile di vita all’aria aperta che i norvegesi amano tanto. E anche noi.
Ma sarà anche un susseguirsi di strade panoramiche. Quelle mozzafiato, da percorrere più volte per assaporarne l’essenza a 360° e non perdere nemmeno uno scorcio.
ᐅ In fondo all'articolo trovate i nostri video e la mappa delle soste! Non perdeteli!
Stavanger
Preikestolen
Blåsjøvegen
Låtefossen
Steindalsfossen
Bergen
Lærdalstunnel
Tindevegen
Sognefjellet
Nigardsbreen
Briksdalsbreen
Runde
Ålesund
Atlanterhavsveien
Trollstigen
Gamle Strynefjellsvegen
Valdresflye
Oslo
Il nostro itinerario in Norvegia, dunque, parte da Kristiansand che però, questa volta, non abbiamo visitato preferendo dedicare più tempo a Stavanger.
Stavanger è un’antica città risalente al 1125, quando fu costruita la Cattedrale, che però purtroppo non siamo riusciti a visitare a causa del cantiere che la avvolgeva completamente. I giardini della chiesa devono essere molto interessanti, peccato non averli potuti vedere.
Stavanger è uno dei porti turistici più frequentati dalle navi di crociera, che attraccano letteralmente ad un passo dalle case. Vedrete enormi giganti apparire dietro ai tetti…un po’ troppo invadenti per i nostri gusti.
Quello che consigliamo è di passeggiare per i quartieri storici, quelli caratterizzati dalle casette in legno facendo caso ad una particolarità.
Nella Gamle Stavanger (vecchia Stavanger) le case sono TUTTE bianche e gli unici colori che si notano tra le viuzze acciottolate, sono quelli delle porte tinta pastello e dei mille fiori che spuntano dai davanzali e dai giardini. Un quartiere elegante, dai toni pacati, che noi abbiamo trovato davvero piacevole.
Nella Fargegaten, invece, le casette in legno sono un tripudio di colori sgargianti, anche qui abbinati a fiori ed elementi decorativi super appariscenti. Un arcobaleno tra cui passeggiare, praticamente. È stato un parrucchiere a rivoluzionare questa via, che prima risultava banale e noiosa. La collaborazione con un artista della zona l’ha fatta diventare quella che vediamo ora e che viene chiamata la Notting Hill di Stavanger.
Uscendo da Stavanger, per attraversare il fiordo, potrete prendere il traghetto Lauvvik - Oanes oppure percorrere il Ryfast Tunnel.
Oltre a risparmiare qualche euro (140nok contro 216nok), potrete provare l’ebbrezza di passare sotto il tunnel sottomarino più profondo del mondo. Scenderete infatti a 292 m sotto il livello del mare, un vero record! Noi ovviamente non abbiamo perso questa occasione.
Sul Lysefiord, uno dei nostri fiordi preferiti, abbiamo vissuto una delle esperienze più emozionanti di questo viaggio.
Dormire in tenda sul Preikestolen!
Eh si, per una notte abbiamo rinunciato al letto comodo di Globo e ci siamo avventurati lungo il sentiero di circa 4 km che porta sul pulpito a 600m di strapiombo sul mare dove abbiamo dormito con la luce del nord e il rumore del vento.
Momenti unici a cui dedicheremo un articolo a parte!
Il primo traghetto interno di questo viaggio è stato quello da Hyelmeland a Nesvik che ci ha permesso di accorciare i tempi per raggiungere la strada panoramica Blåsjøvegen, la strada dell’oceano blu, che attraversa paesaggi stupendi tra ben 10 dighe che formano il più grande bacino idroelettrico norvegese.
La strada, stretta, ma adatta anche ai camper, è a pagamento (70 nok).
È completamente immersa nella natura e difficilmente incontrerete traffico.
L’apice dello splendore l’abbiamo raggiunto a bordo del lago Moavatnet, dove abbiamo sostato in libera in completa solitudine, a parte la compagnia di un'alce che la sera è venuta a fare il bagno nel torrente. Che sorpresa!
Dall’acqua dei laghetti blu, siamo poi passati a quella potente e dirompente di due cascate super originali. Si tratta della Låtefossen e della Steindalsfossen. Entrambe hanno caratteristiche un po’ diverse dalle altre mille cascate della zona.
Låtefossen ha due flussi separati che si fondono a metà altezza.
Il salto di 165 m crea una doccia ghiacciata che avvolge anche la strada e il posteggio per visitarla.
Steinsdalsfossen invece è particolare perché si può passeggiare dietro al salto di 46 m attraverso una passerella.
Ci si bagna? Mmmhhh non moltissimo, solo qualche schizzo!
La prossima tappa è una città che già conoscevamo e amavamo per il suo carattere estremamente nordico, Bergen.
Bergen è una delle città più graziose e affascinanti della Norvegia che ha da offrire moltissimo e che merita di essere visitata con calma, per assaporare il suo animo antico.
Prendetevi del tempo per passeggiare di quartiere in quartiere e avventuratevi anche fuori dai percorsi turistici, noi abbiamo avuto delle bellissime sorprese!
Ve ne parleremo in un articolo a parte, per ora vi anticipiamo solo che oltre ai classici quartieri di legno, al famosissimo mercato del pesce e alla vista spettacolare dalla cima della collina, abbiamo anche partecipato ad un’attività scoperta per caso poco prima di partire che ha reso la visita della città ancora più divertente ed originale.
Lo sapete che a Bergen piove più di 240 giorni all'anno? Noi siamo stati fortunatissimi...
Lasciando Bergen ci siamo addentrati verso l’interno, in un territorio ricco di strade panoramiche che noi conosciamo bene e che abbiamo percorso diverse volte, ma a cui abbiamo rinunciato per far provare ai ragazzi un’emozione tutta nuova: passare nella galleria stradale più lunga del mondo.
Con i suoi 24,5 km il Laerdalstunnel batte ogni record, ma la caratteristica più originale sono le 3 enormi grotte che si incontrano lungo il percorso e che spezzano la monotonia del traforo grazie all’illuminazione colorata, dal blu al giallo.
Per gli appassionati di record, questo è un tunnel imperdibile, ma sappiate che la strada panoramica Gamle Aurlandsvegen, che passa proprio lì sopra sulle montagne, è un sogno.
E visto che a noi le strade panoramiche piacciono proprio tanto, dopo questo tunnel da Guinness abbiamo percorso due tra le scenic road più spettacolari della Norvegia Meridionale: Tindevegen e Sognefjellet.
Tindevegen è una strada a pagamento (90 nok) vietata ai mezzi più lunghi di 10m. Nessun problema a salire col camper, ma nei primi tornanti incrociate le dita per non incontrare nessuno.
Si sale fino a 1300m slm dove la vegetazione lascia il posto a montagne innevate e ruscelli ghiacciati. In cima al passo, nel punto più panoramico in assoluto, è facile trovare interi greggi di pecore ad accogliervi.
Sognefjellet invece, con i suoi 1434 m slm è il passo più alto del Nord Europa. Per noi è anche la strada più emozionante, suggestiva e scenografica di tutta la zona!
Oltre a percorrere più volte questo tratto spettacolare, il nostro obiettivo era raggiungere un meraviglioso spot su un laghetto quasi perennemente ghiacciato con vista su due piccoli ghiacciai.
Missione compiuta!
Abbiamo passato 24 ore in questo posto da sogno godendoci i mille colori del cielo che cambiavano di ora in ora, giocato col ghiaccio e con la neve e fatto il falò di mezzanotte sotto un cielo meravigliosamente infuocato!
Le strade in queste regioni del Sud regalano panorami da sogno.
Quelle inserite nell’elenco delle strade panoramiche norvegesi sono incredibili, ma anche quelle che non ne fanno parte sono altrettanto eccezionali.
Un susseguirsi di chilometri a bordo fiordo, con cascate immense che appaiono all’improvviso, tornanti che si inerpicano sulla montagna con la vegetazione che cambia radicalmente, laghi dai colori accesissimi e muri di neve.
Si, perché qui la neve fatica a sciogliersi anche in estate. Basti pensare che il Nigardsbreen, uno dei ghiacciai più facilmente raggiungibili, si trova a soli 300 m slm in un contesto che ricorda altitudini ben più elevate.
Ed è proprio qui che siamo arrivati dopo una breve camminata sulle rocce liscissime.
Siamo venuti a conoscere questo ramo del ghiacciaio Jostedalsbreen, dove si può raggiungere in autonomia l’enorme caverna di ghiaccio blu e incantarsi davanti alla sua immensità e potenza.
Noi abbiamo scelto di arrivarci nel tardo pomeriggio, quando il parcheggio si stava svuotando, in modo da avere il ghiacciaio tutto per noi.
È stata una scelta azzeccata, un momento davvero emozionante!
Ma c’è un altro ghiacciaio (che in realtà è solo un altro ramo del Jostedalsbreen) che ci tenevamo a rivedere. È il Briksdalsbreen, già visitato nel 2011.
Sapevamo di trovarlo cambiato, ma vederlo così ritirato è stato un colpo al cuore. La prossima volta non ci sarà più…
Il viaggio prosegue verso i fiordi orientali, dove avevamo in programma un incontro super ravvicinato con una delle specie nordiche che amiamo di più.
Avevamo già visto i puffin in Scozia, sporgendoci su una ripidissima scogliera durante una giornata uggiosa.
Qui sull’Isola di Runde in effetti il paesaggio è incredibilmente identico a quello scozzese e anche l’atmosfera è la stessa.
Ma l’incontro con i puffin è stato ancora meglio del precedente!
Vederli avvicinarsi a noi senza paura, averne mille intorno, seguire i loro movimenti e le loro abitudini è stata un’emozione unica.
Anche la strada per arrivare a Runde è imperdibile.
Dopo aver percorso l’Eiksundtunnel, che fino al 2019 era il tunnel sottomarino più profondo del mondo, si attraversano mille isolotti attraverso ponti super panoramici.
Ed è proprio su una strada che è un susseguirsi di ponti e ponticelli che prosegue il nostro viaggio.
Dopo una velocissima tappa ad Ålesund, che non ci ha entusiasmati, abbiamo raggiunto la Atlanterhavsveien, o Strada Atlantica, una tra le più famose strade panoramiche del mondo. 8 km di meraviglia, di isolotto in isolotto. Il punto più a Nord di questo on the road.
L’itinerario prosegue in direzione sud, addentrandoci sulle montagne verso il Trollstigen, il passo dei Troll, un’altra strada panoramica richiestissima dai turisti di tutto il mondo.
Dalla passerella in legno e vetro sulla cima del passo la vista è pazzesca, ma anche percorrere gli 11 tornanti tagliati dalle cascate, vale il viaggio.
A pochi chilometri di distanza c’è uno dei fiordi più famosi del mondo, il Geiranger, che è anche patrimonio dell’Unesco, ma durante questo viaggio noi abbiamo scelto di non fermarci a visitarlo per la quarta volta, per proseguire velocemente verso una delle strade della neve a cui siamo più affezionati, la Gamle Strynefjellsvegen.
Non è così conosciuta e di sicuro non rientra negli itinerari turistici, ma per noi è una tappa immancabile quando si sale quassù.
È vietata ai mezzi più lunghi di 8 m e presenta lunghi tratti sterrati, ma comunque facilmente percorribili da tutti i mezzi. È lunga 27 km, ma la parte che noi preferiamo è quella a 1100 m slm che si snoda tra laghi ghiacciati e muri di neve che non si sciolgono mai.
Abbiamo passato qui una indimenticabile notte di luglio a 3°C con la pioggerellina che batteva sul tetto del camper, in totale solitudine.
Mentre i cartelli che avvisano della presenza delle alci si sprecano sulle strade di queste regioni meridionali, qui abbiamo visto anche quelli che indicavano la possibilità di incontrare le renne, ma non siamo stati così fortunati da vederle.
L’ultima strada panoramica del nostro viaggio estivo è stata la Valdresflye.
Si trova nel Parco Nazionale di Jotunheimen e sale fino a 1390 m slm dove piccoli cespugli e distese di licheni prendono il posto delle foreste di pini che si incontrano lungo la strada.
Come sulla Gamle Strynefjellsvegen, anche qui ci sono buone probabilità di incontrare le renne, ma indovinate? Noi non le abbiamo viste nemmeno da lontano, ma voi aguzzate la vista!
L’itinerario sarebbe finito qui, ma abbiamo voluto dedicare un giorno anche a Oslo, per visitare il nuovissimo Museo Munch che è stata una grande sorpresa, sia per noi che per i ragazzi.
Anche di questo parleremo dettagliatamente in un altro articolo.
» La Norvegia è un paese estremamente ospitale; i camper e le moto dei turisti sono i mezzi che vi capiterà di incontrare più spesso.
Il campeggio, inteso come attività all’aria aperta, come tempo nella natura con camper e tenda non solo è ben visto e concesso un po’ ovunque, ma è anche tutelato dalla legge.
Il campeggio libero infatti è consentito a patto che non si lascino tracce e si abbia rispetto del territorio e di chi lo abita.
Sarebbe così bello che questa regola venisse rispettata da tutti, in tutto il mondo…
Per i Norvegesi è la normalità e trovare spot in libera super panoramici con postazioni per il BBQ o per il falò non è così difficile!
Capite perché a noi la Norvegia piace così tanto?
Viaggiare in camper in Norvegia vuol dire incantarsi dietro ogni curva e fermarsi a mangiare o dormire nel posto più bello che ci sia, senza bisogno di accelerare il passo per raggiungere l’albergo prenotato o dover fare avanti e indietro a raggiera da un punto base in cui si ha l’alloggio.
Semplicemente, se il posto vi piace, vi fermate e lo vivete a tutte le ore del giorno e della notte, in completa libertà.
» Non ci è mai capitato di vedere strade con restrizioni per i mezzi ingombranti come il nostro. In alcune strade però c’era il divieto per quelli più lunghi di 8 m o per i rimorchi.
Diciamo che con un camper come il nostro (Globo è lungo 6,99 m) si va ovunque senza problemi.
» E per carico e scarico?
Gli scarichi sono ovunque e sono tutti gratuiti!
Li troverete sempre ben segnalati, puliti, spaziosi, organizzati ed efficienti, con grandi aree di manovra e rubinetti per l’acqua potabile ben indicati.
A volte saranno sul retro di un distributore di benzina, oppure lungo la strada, ma anche accanto alle aree sosta, insomma, se usate Park4night cercate il simbolo con un camper su sfondo marrone scuro e il gioco è fatto.
» Dal punto di vista economico, la Norvegia non è un viaggio low cost…
Con il prezzo del carburante che continua a salire e i chilometri che la separano dall’Italia, mettete in conto una bella spesa, ma con qualche trucchetto riuscirete a limitare i danni.
In Germania, dove il gasolio ha i prezzi meno alti che in altri paesi, non fate il pieno in autostrada, ma uscite nel primo paesino e vedrete che troverete prezzi accettabili.
In Norvegia il gasolio è carissimo (CARISSIMO!) ma il prezzo varia, anche all’interno dello stesso distributore, a seconda dell’orario. Nelle ore di punta costa di più, fate il pieno in altri momenti della giornata.
Per i traghetti dalla Danimarca, scegliete gli orari meno centrali. Traghettare la mattina prestissimo o la sera tardissimo è più conveniente.
» I supermercati hanno prezzi appena al di sopra di quelli a cui siamo abituati a Genova.
Se scegliete prodotti tipici della zona riuscite a fare la spesa senza spendere troppo.
I supermercati più convenienti e quelli in cui ci siamo trovati meglio sono stati Kiwi, Rema 1000 ed Extra. Al Kiwi la linea First Price è ottima ed è abbastanza conveniente.
» Strade, ponti, tunnel e traghetti interni incidono parecchio sul costo del viaggio.
Che siano pochi euro o qualche decina, spesso troverete le indicazioni per il pagamento, che in genere avviene in automatico con foto alla targa e addebito del totale che vi arriverà direttamente a casa dopo qualche settimana.
Si paga a mezzo a motore, non a persona. I pedoni e i ciclisti (e le auto elettriche) non pagano mai.
Questo itinerario comprende 5 traghetti interni, a pagamento (e solo uno è stato pagato a bordo, per gli altri aspettiamo che arrivi il conto da pagare):
Hyelmeland-Nesvik
Jondal-Tørvikbygd
Vestnes-Molde
Sølsnes-Åfarnes
Linge-Eidsda
» In Norvegia non si usa l’euro, ma la corona norvegese che, onestamente, non si vede MAI. È ormai abitudine consolidata da decenni quella di pagare con carta di credito anche importi molto bassi.
Noi non abbiamo cambiato nessun contante, si può pagare con la carta (o col cellulare, ad esempio) qualsiasi cosa, anche la cartolina da 0,50 €.
» Per il senza glutine, devo dire che è stata una discreta sorpresa.
Rispetto ai supermercati di altri paesi del nord Europa che ignorano completamente il problema, qui abbiamo trovato diversi prodotti con la scritta ben evidenziata.
Noi avevamo la scorta portata da casa, ma sappiate che se arrivate impreparati, qualcosa si trova anche in termini di pane, e biscotti. Evviva!
» Il Covid sembra non essere mai esistito o essere un vago, lontanissimo ricordo del passato; non si vedono mascherine, né al chiuso, né tantomeno all’aperto.
L’unica occasione in cui abbiamo visto le mascherine era per i passeggeri delle Crociere (italiane, Costa).
» Per programmare un on the road in Norvegia, tenete conto che i chilometri per arrivarci sono tanti e che una volta arrivati sul posto i limiti di velocità ridotti, la conformazione del territorio e il fatto che sarete sempre fermi a fare foto ad ogni angolo non vi permetteranno di percorrere grandi quantità di chilometri ogni giorno.
» La luce costante dei mesi estivi per noi è un grandissimo punto a favore.
Vedere il sole che si avvicina all’orizzonte ma che non sparisce del tutto è sempre un’enorme emozione.
Considerate però che questo potrebbe disturbare il sonno o sballare i vostri ritmi. A noi ad esempio sembra di non essere mai stanchi e, se non guardiamo l’orologio, tendiamo a perdere la cognizione del tempo.
» Le temperature sono decisamente variabili.
Non pensate che essendo estate faccia sempre caldo e nemmeno che essendo molto a nord faccia sempre freddo.
Noi abbiamo viaggiato con il guardaroba al completo: dal costume all’intimo termico, dai pantaloncini corti ai softshell. Portate di tutto un po’ in base all’itinerario che intendete fare. Va da sé che ad Oslo ci saranno temperature diverse da quelle che troverete durante un’escursione al ghiacciaio.
E portatevi un kway, quello lo userete anche per avvicinarvi alle cascate…
» La vita all'aperto è alla base della cultura nordica.
Nuotare o noleggiare canoe e kayak sono attività comuni che si possono fare sia nei fiordi che nei laghi.
Anche la pesca in mare è consentita ovunque, nei laghi e nei fiumi invece servono i permessi da acquistare sul posto.
» I Norvegesi parlano inglese. Tutti.
Non abbiamo avuto nessun problema, switchano da una lingua all’altra senza nemmeno pensarci. Dai bambini agli anziani.
Se voi non parlate inglese, non fatevi scoraggiare! Esistono applicazioni comodissime che traducono la voce in tempo reale oppure le scritte sui cartelli tramite la foto semplificandovi di parecchio la vita.
Le abbiamo usate diverse volte anche noi, basta avere connessione internet.
» A proposito, la connessione c’è ovunque!
Anche nei boschi, sui ghiacciai, nelle lande desolate. Ci è capitato solo una volta di essere completamente isolati con tutti e 3 i nostri cellulari. Ci hanno spiegato che per i norvegesi è importante poter lavorare al computer ed essere connessi ovunque, in modo da ritagliarsi parte della giornata lavorativa nella natura e non essere costretti a lavorare solo in casa o in ufficio.
Qui sotto invece vi lasciamo i nostri video.
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Speriamo che questo interminabile articolo racchiuda le risposte a tutti i vostri dubbi e di avervi fatto venire voglia di partire per questa terra così spettacolare!
Se avete altre domande, scriveteci un commento nel box qui sotto!
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Speriamo che i nostri consigli vi possano essere utili se state programmando un viaggio in queste zone e se vi servono altre informazioni non esitate a contattarci via mail all'indirizzo hello@theredsontheroad.com oppure attraverso il box che trovate qui sotto.
A presto, con altri racconti.
Cris, Mau, Ali e Samu