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ON THE ROAD IN OCCITANIA E NUOVA AQUITANIA

08/05/2023 09:09

Cristina e Mauro

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ON THE ROAD IN OCCITANIA E NUOVA AQUITANIA

La Francia del Sud non è solo Provenza e Camargue. Vi portiamo a scoprire due regioni che sapranno sorprendervi tra borghi romantici e siti geologici suggestivi

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State cercando un’idea originale per un viaggio nel Sud della Francia che non sia la Provenza o la Camargue?

 

La Francia meridionale non è solo Costa Azzurra, pini marittimi e lavanda, ma riserva tantissime sorprese a chi si lascia guidare dalla curiosità e a chi è disposto ad allontanarsi dalle rotte più conosciute.

 

Spostandosi appena un po’ più in là, la Francia offre zone ricche di storia, di natura e, soprattutto, di fascino che non hanno nulla da invidiare a quelle più vicine ai nostri confini.

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In questo articolo vi lasciamo qualche spunto per organizzare un viaggio nel sud della Francia tra l’Occitania e la Nuova Aquitania orientale; un itinerario insolito che si snoda lungo 3 fiumi (Lot, Dordogna e Vézère) fotogenici che di più non si può, tra borghi pittoreschi e siti geologici che lasciano senza fiato.

Scommettiamo che vi facciamo venire voglia di partire?

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LE ROUGIER DE CAMARÈS


Siamo tornati in Arizona! O forse no…

Ci credete se vi diciamo che questa terra infuocata si trova in Francia?

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La prima tappa di questo viaggio primaverile è un luogo che non è riconducibile a nessun’altra zona francese. I colori sanno di ocre provenzali, ma il contesto è profondamente diverso.

 

Queste dune rosse ci ricordano tanto i deserti americani, quelli sconfinati che riempiono gli occhi e sporcano le scarpe. Quelli in cui viene voglia di oltrepassare la cima e vedere cosa si nasconde dall’altra parte. Quelli selvaggi, senza strutture, senza folla, senza souvenirs.

Non siamo in America. Siamo nel Parco Naturale Regionale dei Grands Causses in Occitania, fuori dalle rotte turistiche, come piace a noi.

 

Le Rougier de Camarès prende il nome dal colore della sua terra composta da argilla e ossido di ferro.

Dall’alto sembra una tavolozza impressionista fatta di toni caldi e sfumature che passano dal viola al senape sfoggiando tutte le gradazioni del rosso.

 

250 milioni di anni fa la regione venne sommersa dal mare. Scheletri di coralli e creature marine si accumularono sul fondo e nel corso dei millenni formarono uno spesso strato solidificato. Quando il mare si ritirò, siccità e inondazioni provocarono l’ossidazione dei sedimenti saturi di ferro e l’erosione dell’acqua ha poi plasmato queste colline così coreografiche, creando piccoli canyon e stretti passaggi.

In primavera, poi, il rosso delle dune non si staglia solo con il blu del cielo e il verde della vegetazione circostante, ma anche con il giallo dei fiorellini che coprono interi prati.

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La strada per raggiungere il sito è percorribile in camper e difficilmente troverete il parcheggio affollato. 

 

⚲[GPS: 43.84822, 2.89926]

 

Non osiamo immaginare la poesia di svegliarsi davanti a questi panorami; noi abbiamo proseguito il nostro viaggio verso il primo fiume di questo on the road francese, il Lot, che ci ha regalato una meravigliosa notte in libera.

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CHEMIN DE HALAGE


A pochi chilometri dal confine tra Occitania e Nuova Aquitania, non potete perdere l’occasione di passeggiare lungo un percorso scavato nella roccia che parte da Bouziès e corre accanto al fiume Lot. 

 

Con l’escursione completa si raggiunge la cima della rocca fino al villaggio di Saint-Cirq-Lapopie, per un totale di circa 15 km andata e ritorno. C’è però un’alternativa più breve e meno faticosa. Il tratto iniziale del sentiero, quello che parte dal parcheggio e si sviluppa in piano fino alla chiusa  sul fiume, è lungo solo 1 km e non presenta alcuna difficoltà. In questo caso il rientro avviene attraverso lo stesso tratto.

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Noi lo abbiamo percorso sia dopo il tramonto durante la blue hour, sia all’alba, quando i primi raggi del sole hanno illuminato la roccia e vi assicuriamo che la sveglia presto ha dato i suoi frutti.

 

All’inizio del sentiero si trova un grande parcheggio adatto ad auto e camper, ma noi abbiamo scelto di sostare, e dormire, sul prato a pelo d’acqua che si trova proprio accanto alla zona parcheggi. Davvero suggestivo!

 

⚲ [GPS: 44.48299, 1.6459]

 

Per arrivarci, dovrete attraversare un ponte stretto stretto percorribile a senso alternato. Globo ci è passato con uno scarto di 2cm per parte. Fate attenzione, ma si può fare!

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SAINT-CIRQ-LAPOPIE


Per anni, Saint-Cirq-Lapopie è stato il paradiso degli artisti. Qui, tra i vicoli di pietra, i punti panoramici e gli scorci sul Lot, pittori e scrittori trovavano l’ispirazione per le loro opere. André Breton ai suoi amici, tra cui Mirò e Max Ernst, diceva “ho smesso di desiderarmi altrove”. 

 

Non ci stupisce che nel 2012 sia stato eletto il villaggio preferito dai francesi e che l’intero borgo sia considerato monumento nazionale.

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In effetti, col suo carattere medievale, arroccato sulla falesia e affacciato sulle anse del Lot, Saint-Cirq-Lapopie non può che vincere facile.

In passato le strade prendevano il nome dai mestieri dei propri abitanti e se cercate bene, potete trovare ancora qualche via dal nome originale.

 

Passeggiate per le sue viuzze ripide, perdetevi tra le botteghe e raggiungete la cima della rocca da cui avrete una meravigliosa vista sulle falesie a picco sul fiume e sui tetti di tegole scure che brillano al sole.

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Negli ultimi anni, con l’aumento del turismo, diverse zone intorno al paese sono state adibite a parcheggio. 

Per i camper consigliamo il P3, non particolarmente panoramico e senza servizi, ma a pochi passi dalla porta di accesso al borgo. 

 

⚲ [GPS: 44.46546, 1.67769]

 

Più a valle c’è la possibilità di sostare su un prato lungo il Lot, in un’area completa di tutti i servizi. Chiaramente, da qui, raggiungere Saint Cirq a piedi sarà più impegnativo.


COLLONGES-LA-ROUGE


Collonges è il motivo per cui abbiamo scelto l’Aquitania come meta di questo viaggio. Ci aveva incantati durante il nostro Tour de France 2021 e non vedevamo l’ora di tornarci per conoscerla meglio.

É un villaggio medievale, classificato tra i più belli di Francia, che racchiude nelle pietre di arenaria rossa il suo fascino più caratteristico. Capite perché si chiama “la rouge”?

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É caratterizzata da vicoli pittoreschi, graziosi locali, castelli e sontuose dimore del XV e XVI secolo ornate di torri e torrette. In tutto si contano 25 torri disseminate qua e là, e sarà divertente trovarle tutte insieme ai bambini, passeggiando per il centro.

La visita si potrebbe concludere velocemente, si tratta infatti di un piccolo borgo, ma noi abbiamo scelto di fermarci per vederla a tutte le ore del giorno (e della notte, ma purtroppo non l’abbiamo trovata illuminata come avremmo sperato) per scoprire quanto il rosso della pietra cambiasse a seconda della luce del sole. Anche in questo caso, la scelta si è rivelata azzeccata…l’atmosfera cambia, ma il fascino rimane lo stesso!

Per i camperisti c'è una comoda area attrezzata a pochi passi dal paese. In certi periodi dell'anno è particolarmente affollata.

 

⚲ [GPS: 45.05853, 1.65801]

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SAINT-LÉON-SUR-VÉZÈRE


Se Collonges-la-rouge sfoggia tutte le sfumature del rosso, a Saint-Léon-sur-Vézère troverete quelle del giallo e dell’ocra.

Il villaggio è composto da un minuscolo centro, ma quello che colpisce a prima vista sono la Chiesa di Saint Leonze e il Castello de Clérans che si affacciano lungo le anse della Vézère. Qui potete passeggiare tra i salici piangenti in un’atmosfera rilassante, organizzare un picnic sul fiume o noleggiare un kayak. L’acqua è alta appena 80 cm e scorre lentamente, quindi è un’esperienza adatta anche ai più piccoli.

 

Appena fuori dal paese c'è una grande area parcheggi per le auto e una, a pagamento, dedicata ai camper. Se la vostra visita non prevede il pernottamento notturno, potete posteggiare il camper gratuitamente insieme alle macchine.

 

⚲ [GPS: 45.01151, 1.09042]

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SARLAT-LA-CANÉDA


Sarlat è stata la grande sorpresa di questo viaggio. Per noi, che amiamo le realtà più ridotte e caratteristiche, Sarlat risultava un centro troppo grande ed affollato e dunque non ci eravamo mai soffermati a visitarla.

Indubbiamente è più frequentata rispetto ad altri piccoli borghi di questa zona, ma l’abbiamo trovata molto accogliente e caratteristica, con le facciate in pietra gialla e il labirinto di vicoletti nascosti; una cittadina piena di vita che si lascia scoprire piano piano, dove abbiamo assistito ad una veglia pasquale incredibilmente emozionante a lume di candela.

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Abbiamo posteggiato il camper nella parte alta della città, in una zona tranquilla e comoda al centro, ma che non siamo certi fosse destinata ai camper. Non abbiamo trovato cartelli e ci siamo fidati…

 

⚲ [GPS: 44.89188, 1.2185]


BEYNAC-ET-CAZENAC


Beynac-et-Cazenac è un minuscolo villaggio da cartolina incastonato nella falesia bianca e affacciato sulla Dordogna. C’è un unico vicolo che porta al castello, una bella salita ripida tra le casette in pietra con i tetti in ardesia. Lungo la salita ricordatevi di girarvi verso il fiume perché ci sono punti panoramici spettacolari.

 

Oltre al castello, sulla cima troverete localini e negozietti e, proseguendo verso il cimitero, arriverete in un bel prato da cui avrete una meravigliosa vista sulla Dordogna e sui castelli della valle.

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Beynac è uno di quei posti da vedere la mattina all’alba, quando non c’è nessuno in giro, i colori pastello danno il loro meglio con la nebbiolina che sale dal fiume e tutto intorno si vedono le mongolfiere alzarsi in volo.

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I posteggi si trovano sia nella parte alta del paese, sia a valle, a bordo della Dordogna.

 

⚲ [GPS: 44.83932, 1.15024]

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ESPALION


Siamo approdati qui dopo aver visto una foto sui social. Quanto può essere fotogenico un angolo da cui si può vedere tutta l’essenza di una città piena di storia?

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Sedetevi sulle rive del Lot e potrete ammirare:

  • il Vieux Palais, l’ex palazzo di giustizia di Espalion, 
  • le antiche concerie della città chiamate Calquières, tipiche case con balconi in legno con grandi lastre in pietra su cui venivano lavate le pelli,
  • I due ponti che sembrano intrecciarsi. Il Ponte vecchio, costruito in arenaria rossa nel XI secolo, è inserito nell’elenco dei monumenti storici del paese.

 

Noi abbiamo posteggiato accanto al Campo Sportivo, proprio a due passi dal punto panoramico di cui vi abbiamo parlato.

 

⚲ [GPS: 44.52161, 2.7694]


CLAPAS DE THUBIÈS


Quella che ci siamo trovati davanti è una distesa immensa, a perdita d’occhio, di blocchi di basalto tutti più o meno della stessa forma e con caratteristiche simili che ha avuto origine in seguito ad un’eruzione del vulcano di Roquelaure avvenuta 7 milioni di anni fa. 7 milioni.

Viene chiamata colata lavica, ma impropriamente. Qui di lava non ce n’è più.

Questo ghiaione che scende lungo la collina per oltre 1 km, ha vissuto diversi periodi glaciali che col tempo lo hanno plasmato, spostato e modellato.

A parte muschi e licheni, la vegetazione sembra non riuscire ancora a riprendersi.

É un sito davvero suggestivo. Se passate da queste parti, non mancatelo!

 

⚲ [GPS: 44.49603, 2.80152]

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GROTTE DE TRABUC


Abbiamo chiuso il nostro primo viaggio primaverile con una chicca che ci ha sbalorditi.

Questa zona ha molto da offrire anche sotto terra. Le grotte occitane sono una più sensazionale dell’altra; noi abbiamo visitato le Grotte de Trabuc che si sono rivelate un’ottima scelta.

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Anche arrivare per l’ultimo ingresso della giornata è stata una mossa azzeccata. Ci ha permesso di visitare le grotte in completa solitudine, con libertà assoluta di muoverci, salire e scendere tra i vari livelli con i nostri tempi e godere del silenzio assordante alternato al rumore della cascata e delle gocce che cadevano qua e là.

Quello che ci ha regalato le emozioni più forti è stato il fatto di entrare con le grotte completamente buie e scoprire quello che ci circondava passo passo all’accendersi progressivo delle luci al nostro passaggio. Un’emozione indescrivibile! È pazzesco cosa la natura possa fare senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

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Queste grotte, vecchie 500 milioni di anni, sono famose per il lago sotterraneo di un azzurro accesissimo e per i suoi 100 mila soldati, una formazione di migliaia di minuscole “stalagmiti” che occupano una porzione di più di 100 mq. 

Il problema è che nulla scende dalla volta e che qui non c’è, e non c’è mai stata, traccia di gocce d’acqua, quindi di certo non possono essere stalagmiti. 

Ad oggi l’origine dei 100 mila soldati rimane un grande mistero, è un fenomeno unico al mondo che incanta gli speleologi fin dal momento della scoperta.

La visita dura un’ora e si sviluppa lungo diverse sale attraverso scale e passerelle.

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La strada per salire alle grotte è stretta ma adatta anche ai camper e troverete un grande parcheggio proprio davanti all’ingresso.

 

⚲ [GPS: 44.10784, 3.95906]

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ALTRE TAPPE DA NON PERDERE


Ci sarebbero diverse altre tappe da aggiungere all’itinerario, posti meravigliosi che ci sono rimasti nel cuore durante altri viaggi, ma che abbiamo evitato di visitare durante queste vacanze di Pasqua per evitare il grande affollamento.

 

Più di tutti, vi consigliamo ROCAMADOUR e LA ROQUE-GAGEAC.

 

Rocamadour è un borgo sacro meta di pellegrinaggio arroccato su una falesia calcarea.

Non perdete i 7 santuari, in particolare quello della Madonna Nera, una passeggiata sulle mura dell’antico forte da cui si gode una vista incantevole sul canyon sottostante e una passeggiata tra i vicoli del villaggio.

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La Roque-Gageac è un villaggio arroccato che si trova a pochissimi km da Beynac-et-Cazenac e l’ambientazione è più o meno la stessa. La particolarità però, che vi consigliamo di non perdere, è il giardino botanico a cielo aperto che si incontra passeggiando nel vicolo che attraversa la parte alta del borgo. Un percorso esotico fatto di palme, banani, cactus e bambù che vi catapulterà in un altro mondo.

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Speriamo di avervi incuriositi e di avervi dato qualche spunto se volete scoprire i luoghi insoliti della Francia del sud. 

 

L’Occitania e la Nuova Aquitania sapranno sorprendervi!


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A presto, con altri racconti.

Cris, Mau, Ali e Samu

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